PAESAGGIO E OPERE A VERDE

Un progetto che sappia costruire un rapporto armonico con il territorio attraversato, deve prevedere fin dalla sua genesi l’elaborazione di una serie di strategie di ottimizzazione ambientale, in aggiunta agli opportuni interventi di mitigazione.

Risulta infatti cruciale, per PAT PROGETTAZIONE AMBIENTE TECNOLOGIE, progettare l’inserimento dell’opera nel territorio, prevedendo specifiche azioni, tese a riequilibrare eventuali alterazioni indotte sull’ambiente, traducibili in interventi che andranno a costituire il complesso delle opere a verde. Nel dettaglio, si tratta di intervenire su aree boscate, zone umide, aree di bonifica, zone di rivegetazione, sistemazioni spondali e via dicendo, con l’obiettivo di migliorare le condizioni dell’ambiente interessato, compensando gli impatti residui qualora gli “effetti” prodotti dall’infrastruttura non fossero completamente mitigabili.

La progettazione di interventi di questo genere non può prescindere della specificità dell’opera e del sito in esame. Le opere a verde e paesaggistiche, inoltre, devono essere progettate in prospettiva sia dell’esercizio sia della realizzazione (un esempio specifico: i ripristini ambientali delle aree di cantiere).

Più in generale, nell’ambito della progettazione delle opere a verde assume grande importanza il mantenimento dei passaggi faunistici, sia per la fauna acquatica sia per quella terrestre, nonché la ricostruzione dei corridoi ecologici detti “ecodotti”. Attività che spiega, tra l’altro, la complessità insita nel progetto delle opere a verde, che va concettualmente esteso al recupero delle biodiversità, al miglioramento della funzionalità delle reti ecologiche, alla formazione di nuovi habitat semi-naturali in ambienti fortemente antropizzati. La nuova opera può diventare così anche occasione di miglioramento e accresciuta tutela ambientale.

Gli interventi di mitigazione a verde sono predisposti parallelamente all’analisi dettagliata del contesto paesaggistico. Questo anche in ragione del fatto che il Paesaggio è in tutto e per tutto “bene comune”, “patrimonio collettivo”, e la progettazione ne deve essere pienamente consapevole intervenendo, dunque, non più solo sulle cosiddette aree di pregio, ma sull’intero spazio rurale o urbano che sia, in un’ottica di piena sostenibilità.