Connettere Rovereto

Focus su “Progetto 1854 – Easy Station – TPL Miglioramento accessi“, iniziativa infrastrutturale RFI che coinvolge la stazione di Rovereto, importante comune trentino (30mila abitanti). Gli interventi di progetto, localizzati nella stazione cittadina, sono finalizzati a migliorarne l’accessibilità e l’attraversamento in un’ottica di massima permeabilità tra due parti di tessuto urbano separate dalla sede ferroviaria (linea Verona-Brennero). L’opera progettata da PAT PROGETTAZIONE AMBIENTE TECNOLOGIE nel suo insieme ha dunque un peso non solo infrastrutturale, ma anche sociale. Il progetto comprende diversi interventi, riassumibili nella realizzazione di un sottopasso alla linea ferroviaria, una nuova scala, un ascensore e una pensilina in calcestruzzo armato.

Stazione appaltante: RFI Rete Ferroviaria Italiana / Appaltatore: Consorzio Triveneto Rocciatori / Progettazione: PAT Srl / Responsabile lavori RFI: Michelangelo Martini / Direttore lavori RFI: Francesco Amico / Direttore tecnico: Francesco Maddalozzo / Direttore cantiere: Dario Bortoluzzi.

Ringraziamo Consorzio Triveneto Rocciatori per il materiale video fornito.

Il sottopasso si sviluppa in continuità con quello esistente e attraversa 4 binari. La sua realizzazione ha previsto l’impiego di manufatti prefabbricati in calcestruzzo armato vibrato a sezione rettangolare, per una lunghezza complessiva pari a 17 m. I manufatti sono stati quindi post-tesi in senso longitudinale, per creare così una solidarizzazione tra i vari elementi.

La connessione tra il nuovo sottopasso e quello esistente ha previsto la demolizione di parte di una parete di quest’ultimo e la successiva connessione, tramite elemento in calcestruzzo armato, tra le strutture esistenti e il nuovo tratto. Durante le fasi di posa del manufatto non si sono rese necessarie opere complementari per la spinta (muro reggispinta, platea di varo, maggiori scavi, ecc), in virtù di una serie di accorgimenti progettuali ed esecutivi che, insieme all’organizzazione della cantierizzazione, hanno concorso al raggiungimento dell’obiettivo della riduzione dei tempi di interruzione di linea.

La posa del sottopasso di stazione è stata eseguita in sole 51 ore e 36 minuti, tempistica che ha incluso anche le 18 ore impiegate per il taglio e l’abbattimento del diaframma con il sottopasso esistente. In più, il ricorso a interruzioni è stato estremamente ridotto anche per quanto riguarda le opere propedeutiche alla posa (fondazioni di ponti provvisori, berlinesi, ecc.).

La nuova scala e l’ascensore saranno realizzati all’interno di un manufatto in calcestruzzo armato gettato in opera, connesso al nuovo sottopasso scatolare sul lato opposto rispetto le strutture esistenti. A protezione della rampa scale e dell’ascensore è prevista una copertura costituita da una pensilina in calcestruzzo armato.

L’ampliamento è stato strutturato in due fasi. La Fase 1 riguardante lo scavo per la costruzione dello scatolare sotto-binario, realizzato con scatolari prefabbricati costituiti da blocchi monolitici. Tre lati dello scavo sono stati delimitati da una berma, mentre il lato in adiacenza alla banchina ferroviaria esistente è stato sostenuto da una berlinese di micropali. Un sistema di micropali ha supportato anche la soletta in calcestruzzo armato a sostegno della banchina ferroviaria esistente nel tratto in cui è previsto il sottopasso, per garantire la continuità dell’esercizio della banchina anche durante i lavori.

La Fase 2 riguarda invece lo scavo per la realizzazione del manufatto, realizzato in calcestruzzo armato gettato in opera, contenente scale e ascensore. Lo scavo per gran parte del perimetro è delimitato da una berma, mentre nella parte più vicina ai binari esistenti è sostenuto da un’ulteriore berlinese di micropali.

Il sottopasso è stato modellato con software Strauss v. 2.3.3, programma di calcolo strutturale FEM tridimensionale, mentre per le verifiche geotecniche delle opere provvisionali è stato utilizzato il codice di calcolo PLAXIS, software bidimensionale agli elementi finiti che permette di considerare il comportamento elastoplastico del terreno seguendo contemporaneamente, per passi successivi, la variazione di stato tensionale e deformativo nei vari punti dell’ammasso considerato e degli elementi strutturali collegati.